Ecco alcune tecniche per imparare come si cucina l’amaranto. La prima semplice operazione da fare è lavarlo sotto l’acqua corrente più volte, come si fa con i legumi, poi lasciarlo cuocere in acqua bollente per 40 minuti in una pentola grande. È raccomandato anche l’ammollo per 5 minuti, ma non è strettamente necessario. Le proporzioni giuste fra amaranto e acqua sono di uno a tre (una tazza di amaranto e tre di acqua). Il liquido in cui viene cotto può anche essere impreziosito con altri sapori, ad esempio un brodo vegetale oppure delle spezie, come lo zafferano. Lo stesso risultato potete ottenerlo cuocendolo al vapore, lasciandolo in cottura mezz’ora oppure utilizzando la pentola a pressione.
Una delle caratteristiche dell’amaranto è che i suoi chicchi tendono a diventare di una consistenza gelatinosa, quando sono cotti. Per questo motivo il nostro consiglio è di cuocerli insieme ad altri cereali come orzo, farro, miglio o riso. Oppure tostato è buonissimo! Passatelo in padella a fuoco dolce, ma prestate attenzione alla temperatura della padella: deve essere ben calda. Una volta che aggiungerete l’amaranto, questo inizierà a scoppiettare come i pop corn, copritelo dunque con un coperchio e, una volta che non li sentirete più scoppiettare, sarà pronto!
Ora che avete imparato a cucinarlo perché non provate a realizzare qualche ricetta gustosa? Si presta molto bene per fare delle insalate, ad esempio, come se fosse un cous cous. Preparate una dadolata di verdure: zucchine, patate e melanzane spadellate; poi tagliate a listarelle della pancetta e fatela diventare croccante in padella. Alla fine unite tutti gli ingredienti con l’amaranto e gustate con un filo di olio a crudo. Questa è solo una delle idee per un’insalata, ma potete sbizzarrirvi e utilizzare i legumi cotti o ingredienti freschi crudi come i pomodori a dadini, le carote tagliate a listarelle, il tonno in scatola e qualche foglia di basilico.
Ci sono tante altre insalate che potete preparare! Un esempio? L’insalata di ceci e amaranto con capperi e porro. Iniziate a preparare i ceci: dopo averli lasciati in ammollo per 10-12 ore (vi conviene effettuare questa operazione di notte), fateli bollire per due ore in abbondante acqua con uno spicchio d’aglio. Tagliate e pulite il porro e rosolatelo in una padella con un filo d’olio extravergine d’oliva su fuoco dolce. Quando sarà ben cotto, toglietelo dal fuoco. Intanto, occupatevi dei capperi: sotto l’acqua corrente sbarazzatevi del sale in eccesso. Adesso tocca al protagonista del piatto: bollite l’amaranto per 10 minuti, dopo averlo sciacquato sotto l’acqua corrente, e unitelo ai condimenti precedentemente preparati. Condite con le erbe aromatiche che più vi piacciono ed ecco a voi pronta l’insalata!
Un’idea particolare da portare in tavola è un primo piatto fatto con l’amaranto: gli gnocchi. Servono 300 g di farina di amaranto, 4 cucchiai di farina, mezzo bicchiere di latte, un uovo, 4 patate bollite, sale, noce moscata e prezzemolo. Dovete, innanzitutto, cuocere l’amaranto secondo le indicazioni che vi abbiamo fornito, poi unite la farina, il latte, l’uovo sbattuto e le patate rese in purea. Condite con il sale, la noce moscata e il prezzemolo tritato. Formate, a questo punto, la forma classica dello gnocco e cuocete in acqua salata bollente. Naturalmente il condimento è a vostra scelta: potete servirli con burro e salvia, ad esempio, o con la salsa di pomodoro e il parmigiano.
Abbiamo visto come lavorare la farina di amaranto e come cucinare i suoi chicchi, ma un ultimo suggerimento su questo alimento è riservato alle foglie della sua pianta.
Sono commestibili e di sapore simile a quello degli spinaci: provate a cucinarle come questa verdura, magari aggiungendo del burro a fine cottura per mantecare.