Tipi di pane: differenze, caratteristiche e consigli in cucina
Non possiamo che dare ragione alla scrittrice francese Muriel Barbery, quando nel suo romanzo Estasi Culinarie afferma che «sbagliamo a credere che la nobiltà del pane risieda nel fatto che basta a sé stesso e al contempo accompagna qualsiasi pietanza. Se il pane “basta a sé stesso” è perché è molteplice, non nel senso delle sue tante tipologie, ma per la sua essenza stessa giacché il pane è ricco, è vario, il pane è un microcosmo».
Siamo abituati a pensare al pane come a una preparazione semplice e antica: e non è certo sbagliato, ma decisamente riduttivo. La storia del pane si è evoluta insieme a quella dei popoli che lo producono, in alcuni casi nel pieno rispetto delle ricette ancestrali – che si sono conservate fino a noi, insieme ai metodi di produzione, alle tecniche di lievitazione, alla selezione degli ingredienti e alle fantasiose forme con cui veniva fatto cuocere – in altri, invece, in una prospettiva innovativa e avanguardistica, sempre alla ricerca di nuove farine, nuovi metodi di cottura. Quel profumo di pane appena sfornato in cucina, la varietà nell’intensità del sapore e i diversi tipi di consistenza fanno del pane uno dei prodotti più versatili, variegati e multiformi della gastronomia, non solo italiana.
Le tipologie di pane che costellano non solo l’Italia, ma anche tutto il resto del mondo, esercitano da sempre un fascino unico, capace di evocare in ciascuno ricordi di infanzia, emozioni sopite, pensieri nostalgici… e un discreto languorino! Il profumo dell’impasto lasciato a lievitare, come quello della pagnotta appena sfornata, è uno degli odori più riconoscibili e speciali conosciuti dall’uomo, tanto che c’è chi in grado di riconoscere persino il tipo di pane dal suo aroma.
Eppure, le tipologie di pane che popolano il Bel Paese da nord a sud sono così tante e così diverse, che si potrebbe stilare una lista davvero molto lunga: e, oltre al pane tipico di una determinata zona, esistono tipologie più “generiche”, diffuse a tappeto un po’ ovunque nella nostra Penisola, che vanno dal classico pane bianco al pane integrale, dal pane azzimo al pane di segale, dal pane salato al pane toscano (proverbialmente privo di sale), dal pan bauletto al pane arabo, dal comune pane casareccio – con o senza glutine – ) al pane ai cereali, senza contare gli sfiziosi panini, i grissini, i bretzel, i taralli e le friselle, e tutte le altre varietà di pane che sono solitamente denominati “prodotti da forno”.
In questa pagina vedremo dunque come si può classificare il pane e quali sono le tipologie più diffuse in Italia, dal nord al sud del nostro Stivale. Se vorrete, potrete inoltre sperimentare con noi alcuni tra i modi migliori per condire le varie tipologie di pane, cercando ogni volta il modo perfetto per esaltare il gusto delle farine e della lievitazione utilizzata.