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GalbaninoPresenta

Riso in cagnone

Ricetta creata da Galbani
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Galbanino. Il tuo genio in cucina!

Presentazione

Scoprite il riso in cagnone, un piatto tipico della cucina lombarda, dal sapore vellutato e avvolgente che evoca momenti di convivialità e piaceri legati alla cucina regionale. Il nome "cagnone", o "ris an cagnòn" in dialetto, si ispira alla particolare forma che i chicchi di riso assumono alla fine della cottura, somigliando a piccole larve. Nonostante il curioso appellativo, si tratta di un piatto molto sfizioso perfetto per una cena che non faccia rinunciare a gusto e comfort, anche quando si ha poco tempo.

La versione che vi proponiamo è facile e veloce e permette di esaltare al massimo sapori e aromi. Nel procedimento, la mantecatura con Burro Santa Lucia e salvia esprime al meglio tutto il fascino di questa ricetta. L'aggiunta del Galbanino a cubetti, che si scioglie nel riso caldo, regala una cremosità unica e irresistibile. Questa ricetta è perfetta per chi desidera portare a tavola i sapori autentici della Lombardia e, grazie alla sua versatilità, si presta a essere servita anche con verdure di stagione o altri ingredienti a scelta.

La preparazione è adatta anche a chi non ha molta esperienza ai fornelli e consente di ottenere un risultato sfizioso, ideale per scaldare i cuori e soddisfare il palato con semplicità. Portate in tavola questo piatto tipico e fatevi conquistare da una pietanza dal gusto inimitabile, che racconta la storia della gastronomia lombarda e le sue tradizioni regionali.

 

Facile
4
25 minuti
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Ingredienti

  1. 350 g di riso Arborio
  2. 100 g di Burro Santa Lucia Galbani
  3. 100 g di Galbanino l'Originale Galbani
  4. 2 spicchi d'aglio
  5. 6 foglie di salvia
  6. 80 g di formaggio grattugiato
  7. Olio extravergine d'oliva q.b.
  8. Pepe nero macinato q.b.
  9. Sale q.b.

Preparazione

Di seguito vi mostriamo i passaggi per preparare un riso in cagnone cremoso e gustoso, perfetto per conquistare grandi e bambini* a pranzo o cena, anche quando si ha poco tempo.

01

Portate a bollore abbondante acqua salata e cuocete il riso Arborio per circa 10-15 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi. Scolate il riso al dente, mantenendo la sua morbidezza e la tipica cremosità.

02

Nel frattempo, sbucciate e schiacciate gli spicchi d’aglio. In una padella antiaderente fate sciogliere il Burro Santa Lucia a fuoco dolce con un filo di olio, aggiungendo l’aglio schiacciato e le foglie di salvia. Lasciate insaporire il condimento facendo attenzione a non bruciare l’aglio, per mantenere tutto l’aroma della salvia.

03

Scolate il riso e aggiungetelo direttamente nella padella con il condimento al burro, dopo aver eliminato l’aglio. Alzate leggermente la fiamma e mescolate bene, amalgamando il tutto.

04

Aggiungete il formaggio grattugiato poco alla volta mantecando affinché si sciolga e dia al riso una consistenza vellutata e cremosa. Se notate che il riso si asciuga troppo, unite uno o due cucchiai di acqua di cottura o brodo vegetale caldo.

05

Al termine, incorporate il Galbanino tagliato a cubetti. Mescolate per farlo sciogliere finché non otterrete un effetto filante e goloso.

06

Servite subito il riso in cagnone ben caldo, completando con una spolverata di pepe nero macinato e, a piacere, qualche foglia di salvia fresca. Buon appetito!

Varianti

Il riso in cagnone si presta a numerose varianti che consentono di personalizzare la ricetta secondo il proprio gusto e reperibilità degli ingredienti. Un’idea sfiziosa consiste nell’aggiungere della salsiccia sgranata e rosolata insieme a salvia e aglio prima di mantecare il riso. Questo abbinamento rende il piatto ancora più gustoso e appagante.

Se desiderate una versione vegetariana potete arricchire il riso con verdure di stagione come zucchine, funghi, piselli e asparagi. Nei mesi autunnali, le castagne lessate a cubetti si sposano particolarmente bene con il condimento di burro e salvia. In Piemonte, il riso in cagnone viene talvolta preparato con formaggi tipici come il maccagno oppure la toma, per un risultato ancora più filante, mentre alcune versioni aggiungono il Gorgonzola DOP per dare maggiore intensità alla cremosità del piatto.

Se volete sperimentare, provate una variante con un pizzico di zafferano aggiunto durante la cottura, che conferirà al riso una delicata nota aromatica e un colore dorato molto stuzzicante. Altre versioni sostituiscono il burro con olio extravergine d’oliva, oppure usano il riso Venere per chi predilige prodotti senza glutine.

Se siete curiosi di provare altre combinazioni di ingredienti, vi suggeriamo la ricetta del riso alla cantonese, una specialità asiatica perfetta per portare in tavola gusto e colori vivaci.

Infine, ecco anche altre due ricette di risotti tipici della Lombardia: il classico risotto alla milanese e il gustoso risotto alla monzese, entrambe scelte perfette per conquistare i commensali forchettata dopo forchettata. Provateli!

Suggerimenti

Per ottenere un riso in cagnone dal sapore ancora più stuzzicante vi consigliamo di utilizzare riso Arborio, che favorisce la formazione della tipica cremosità. Durante la cottura, mescolate spesso per evitare che si attacchi e per permettere al riso di rilasciare tutto il suo amido, elemento fondamentale della ricetta.

Per chi preferisce un piatto dal gusto ricco, unite alla mantecatura cubetti di castagne, mentre per chi desidera un tocco aromatico in più, una leggera grattugiata di noce moscata si abbina perfettamente al burro e alla salvia.

Se amate una consistenza ancora più cremosa, potete aggiungere un uovo leggermente sbattuto insieme al formaggio grattugiato nella fase finale della mantecatura. Non dimenticate di regolare il sapore con pepe e sale secondo il vostro gusto personale. Vi consigliamo di servire il riso in cagnone appena preparato, per assaporare al meglio la morbidezza filante del Galbanino.

Curiosità

Le origini del riso in cagnone sembrano nascere dall'ingegno della cucina povera lombarda, dove si cercava di valorizzare ingredienti semplici e sempre presenti in dispensa. Secondo alcuni, il nome richiama l’aspetto del riso cotto che ricorda le piccole larve – anche se altre fonti suggeriscono che il termine possa derivare dal dialetto con il significato di “pastone”, proprio per la consistenza morbida e cremosa di questo piatto.

Questo piatto era molto amato nelle campagne, soprattutto nella stagione invernale, per offrire un pieno di energia e sapori avvolgenti. Era spesso preparato per un pranzo o una cena in famiglia, e apprezzato anche dai bambini*, che ne gradivano la consistenza morbida e il sapore delicato.

In altre regioni del Nord, come il Piemonte, la ricetta viene reinterpretata con formaggi diversi e, in Veneto, talvolta viene servito un riso condito con sugo di carne. In passato si usava anche il riso avanzato, ripassandolo in padella con burro, aglio e salvia per dare vita a una pietanza sfiziosa e saporita, perfetta per non sprecare il cibo. Nel tempo, il riso in cagnone ha assunto moltissime versioni locali, ognuna con i propri piccoli segreti e ingredienti tipici.

*sopra i tre anni

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