I paccheri sono un formato di pasta napoletano, hanno la forma di grandi maccheroni e si prestano a essere farciti con ripieni di diverso tipo, conditi con sughi al pomodoro semplici o con carne, ma non deludono neanche quando si preparano in bianco con pesce e verdure, per esempio con il tonno o con le zucchine. Inoltre, sono adatti anche per preparare la pasta al forno, sia sistemandoli in un tegame con una golosa salsa a fare da legante, sia cotti al cartoccio, assieme a gustosi ingredienti.
Un’altra particolarità di questo formato è la possibilità di comprarli sia rigati che lisci. La pasta liscia, si sa, è tipica del cibo campano per eccellenza, basti pensare che inizialmente i formati rigati venivano prodotti per il mercato del Nord Italia. I formati lisci, inoltre, hanno una cottura più omogenea mentre quella rigata può avere una cottura meno armonica, proprio per via dei rilievi e le scanalature che, tra le altre cose, fanno sì che ci sia un maggiore rilascio di amido.
Possiamo quindi dire che i paccheri lisci sono più adatti a quei sughi dove non c’è bisogno di alterare i sapori o di addensare; mentre quelli rigati sono più idonei alla cottura in forno, dove la pasta viene cotta nel sugo, perché il rilascio di amido diventa una sorta di collante, capace di far rapprendere anche i sughi più liquidi. Fatta questa dovuta differenziazione vediamo come cucinare i paccheri.
Riuscire a trovare la ricetta assoluta in cui impiegare questa pasta è davvero difficile, come vi abbiamo detto risulta essere molto versatile. Si può condire con un sugo di pomodorini freschi, così come potete utilizzarli per un piatto autunnale, come nella ricetta della pasta funghi e salsiccia.
Per una versione più napoletana si può preparare un sugo fatto in casa con i pomodori, per 4 persone le dosi sono: 320 g di pasta; 1 cipolla; 1 carota; 1 kg di pomodori adatti al sugo; 1 costa di sedano; 1 mazzetto di basilico; olio extravergine d’oliva; 80 g di pecorino grattugiato; sale.
Cominciate spellando i pomodori, per fare quest'operazione vi basterà tenerli in ammollo in acqua calda per qualche minuto. Eliminate poi anche i semini e tagliateli a dadini. Preparate un trito con la cipolla, la carota e il sedano e fatelo rosolare in una terrina con l’olio. Aggiungete poi i pomodori, il sale, le foglie di basilico spezzettate con le mani, mescolate e fate proseguire la cottura per 1 ora, a fuoco dolce.
Poco prima della fine del tempo di cottura del sugo al pomodoro, portate a bollore l’acqua in una pentola capiente, quindi aggiungete la pasta, salate, e scolate quando i paccheri risultano al dente. Trasferite i paccheri in una pentola, aggiungete la salsa ancora calda, il pecorino grattugiato e mescolate bene. Porterete in tavola tutto il sapore della cucina di Napoli.
Sapete che i paccheri si prestano bene anche alla precottura?
In questo modo i vostri commensali non dovranno attendere troppo prima di poter mangiare. Tutto quello che dovete fare è cuocere la pasta in abbondante acqua con aggiunta di olio e farla cuocere per la metà del tempo riportato sulla confezione.
Scolate i paccheri, versateli in una ciotola, versate altro olio e mescolate, in modo che si emulsioni bene. Fate riposare a temperatura ambiente. Quando i vostri ospiti saranno a casa non dovete fare altro che far bollire nuovamente l’acqua di cottura e cuocere i paccheri fin quando non risultano al dente.
Prima di passare alle gustose ricette per ogni esigenza, come la cottura in forno o i paccheri ripieni o con sughi di pesce, abbiamo una piccola curiosità da dirvi. Sapete perché questo formato di pasta si chiama proprio “pacchero”? Perché questo maccherone è così grande da ricordare una “pacca”. La parola, infatti deriva dal greco “pas” ovvero “tutto” e “keir” “mano”, quindi a “tutta la mano”.
E, in effetti, quando un tempo la pasta era solo presente nei formati lunghi e veniva spezzata a mano dalle donne e dai bambini riuniti in cucina, un po’ come si continua a fare oggi con gli ziti (altro formato di pasta napoletano), la loro altezza era proprio quella del palmo della mano.