Pitta mpigliata

Ricetta creata da Galbani
Pitta mpigliata
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Presentazione

La pitta mpigliata è un dolce calabrese, precisamente della località di San Giovanni in Fiore, realizzato con ingredienti molto aromatici come liquori, uva sultanina, noci, arance e cannella.
Si tratta di una preparazione da forno tipica delle feste natalizie, con un sapore che fa subito famiglia.

Di seguito, troverete la ricetta passo dopo passo per preparare un'ottima pitta mpigliata, e per una versione dedicata ai bambini*, potete giocare, al posto dei liquori, con succhi agli agrumi e bucce d'arancia candita.

*sopra i tre anni

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6
105 minuti
4 ore per far riposare il composto
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Ingredienti

  • 500 g di farina
  • 500 g di noci
  • 500 g di uva sultanina
  • 1 cucchiaino di chiodi di garofano
  • 2 cucchiaini di cannella
  • 2 cucchiaini di liquore d'anice
  • 100 ml di succo d'arancia
  • 100 ml di vino tipo Moscato
  • 200 g di miele d'acacia
  • 1 cucchiaino di liquore tipo Mandarinetto
  • 2 cucchiaini di Liquore Strega
  • Crema Dolce di Mascarpone Santa Lucia Galbani
  • 150 g di zucchero semolato
  • 120 ml di olio extravergine d'oliva
  • sale q.b.

Preparazione

Con questo dolce secco vi portiamo direttamente in Calabria e vi facciamo assaggiare i sapori principali del Sud, fra sentori di agrumi e liquori tipici mediterranei. Su un sottofondo di frutta secca e spezie, non saprete resistere al profumo inebriante che si sprigionerà per tutta la cucina.

01

Come prima cosa mescolate in una ciotola le noci tritate, l'uva sultanina, la cannella, metà dose dei liquori e del succo d'arancia, metà quantità di chiodi di garofano e amalgamate con cura tutti gli ingredienti. Lasciate riposare il composto per almeno 4 ore, in un luogo asciutto.

02

In un tegame versate il vino Moscato, il succo d'arancia rimasto, i liquori rimasti e le altre spezie; quindi, unite anche il miele e un pizzico di sale. Amalgamate tutti gli ingredienti con cura.

03

Versate nel composto appena realizzato gli ingredienti secchi, la farina e lo zucchero. Lavorate con le mani finché non otterrete un panetto morbido che andrete a dividere in due parti. Con una di questa realizzerete la base, mentre con l'altra vi divertirete a modellare una sorta di filone spesso e lungo.

04

Stendete con il mattarello la base e adagiatela su una teglia imburrata o foderata da carta forno. Dal filone di pasta rimasto, ricavate delle strisce larghe che andrete a bagnare con la bagna di alcolici che avete messo da parte e farcite con il restante della frutta secca. Avvolgete le strisce di pasta e realizzate delle rose.

05

Disponete le rose sulla base e bagnate, aiutandovi con un pennello in silicone, l'intera torta, quindi infornate a 170° per 40 minuti circa.

06

Una volta pronto il dolce, spolverizzate con zucchero a velo e con una generosa dose di cannella. Per preparare una crema pasticcera con la Crema Dolce di Mascarpone Santa Lucia Galbani. Vi basta frullare insieme acqua, zucchero, tuorlo d'uovo e aggiungere il mascarpone: ecco pronta una crema espressa che andrà a condire la vostra pitta mpigliata calabrese. Una volta pronto il dolce, spolverizzate con zucchero a velo e con una generosa dose di cannella. Ecco pronta la vostra pitta mpigliata.

Varianti

La pitta mpigliata è un dolce dalla lunga preparazione che si realizza di solito durante dicembre e in prossimità delle feste di Natale.

Esistono differenti versioni di questo dolce secco, una valida alternativa al panettone.

Le variazioni sul tema riguardano le tipologie di liquori utilizzati: ad esempio, alcuni utilizzano il cognac o il vermouth invece del vino Moscato e del Mandarinetto, per un gusto più alcolico e deciso.

Oppure, alcune ricette di famiglia, tramandate nei secoli, differiscono per il tipo di miele utilizzato e per la frutta secca.
In generale, però, la pitta mpigliata, chiamata anche pitta 'nchiusa, mantiene la sua forma tipica a pizza, rotonda e schiacciata, con tante strisce di pasta a forma di rosa che racchiudono la farcitura di noci e uva sultanina.
Sempre riguardo alle varianti, esistono forme più allungate, tipo torrone delle feste, oppure a rosetta o a ciambella, chiamata in dialetto a cullura.

Le differenze fra le varianti di pitta mpigliata si basano sull'utilizzo di liquori diversi: potete usare, ad esempio, una sorta di grappa tipica silana chiamata paisanella, un distillato locale molto aromatico e dal profumo intenso.

Inoltre, in alternativa al succo d'arancia che può rendere il dolce leggermente umido, si possono usare le bucce di agrumi essiccate o grattugiate direttamente nel ripieno delle girelle. In questo modo la preparazione risulterà più secca e friabile, della stessa consistenza di un biscotto frollino.

Suggerimenti

Per realizzare un'ottima pitta mpigliata è necessario armarsi di pazienza: in questa ricetta abbiamo indicato delle tempistiche standard e agevolate per facilitare la preparazione, ma in realtà, secondo la ricetta tipica di Cosenza, il dolce richiede alcuni giorni di riposo.

Ad esempio, noci, uva sultanina, uva passa e frutta secca in generale deve macerare insieme ai liquori e al succo di agrumi per due giorni interi. Una volta che il dolce è stato assemblato, gli anziani cosentini suggeriscono di fare riposare la schiacciata per altri due giorni ancora, in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino per bene. Anche la composizione richiede tempo e dedizione, e soprattutto cura nei dettagli: solo chi ha la fortuna di possedere una buona manualità può realizzare la pitta mpigliata nel migliore dei modi.

Consigli

Per realizzare un'ottima pitta mpigliata è necessario armarsi di pazienza: in questa ricetta abbiamo indicato delle tempistiche standard e agevolate per facilitare la preparazione, ma in realtà, secondo la ricetta tipica di Cosenza, il dolce richiede alcuni giorni di riposo.

Ad esempio, noci, uva sultanina, uva passa e frutta secca in generale deve macerare insieme ai liquori e al succo di agrumi per due giorni interi. Una volta che il dolce è stato assemblato, gli anziani cosentini suggeriscono di fare riposare la schiacciata per altri due giorni ancora, in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino per bene. Anche la composizione richiede tempo e dedizione, e soprattutto cura nei dettagli: solo chi ha la fortuna di possedere una buona manualità può realizzare la pitta mpigliata nel migliore dei modi.

Curiosità

A forma di spirale o di girella, chiamata anche pitta della Madonna: questo dolce tipico del Sud custodisce una storia davvero affascinante.
Nasce nel '700 come dolce nuziale, secondo le fonti di un antico accordo coniugale fra due famiglie nobili del posto.
In realtà, le radici di questo dolce si perdono nell'antichità e risalgono per la precisione all'epoca della Magna Grecia. La parola pitta deriva infatti dal termine greco "picta" che significa "dipinta", pitturata, a significare l'aspetto fortemente decorativo di questo dolce che sembra quasi un quadro, un dipinto.
La torta veniva offerta in omaggio alle divinità greche in segno di ammirazione, durante le feste pagane che si tenevano nei templi della zona di Crotone, come l'Hera Lacinia.

Secondo un'antica leggenda, la pitta mpigliata era un dolce talmente solenne e importante che la ricetta veniva tramandata da madre a figlia, in modo quasi ossequioso. Le giovani donne in età da matrimonio dovevano essere in grado di realizzarla a regola d'arte, e faceva parte delle abilità che la sposa si portava in dote, come una sorta di corredo nuziale.

Da dolce di iniziazione, oggi la pitta mpigliata rimane una preparazione tipica del Natale, così bella e decorata che fa subito festa sulla tavola dei banchetti e dei ricevimenti. Si mangia in alternativa al panettone e rimane la protagonista anche nei rinfreschi dei matrimoni più solenni.

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