Santa LuciaPresenta

Cjalzons

Ricetta creata da Galbani
Santa Lucia. Lo spirito creativo di Galbani.
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4
40 minuti
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Ingredienti

Per la pasta:

  1. 300g di farina di grano duro [semola]
  2. acqua

Per il ripieno:

  1. 500g di patate
  2. 50g di burro
  3. una manciata di prezzemolo
  4. qualche foglia di menta
  5. 1/2 cucchiaio di cannella in polvere
  6. una piccola cipolla
  7. 2 cucchiai di brandy
  8. un cucchiaio di zucchero
  9. sale e pepe

Per il condimento:

  1. 100g di burro
  2. 100g circa di Ricotta Santa Lucia

Preparazione

Setacciate la farina e impastatela con l'acqua necessaria [1,5 dl circa] per ottenere un impasto di media consistenza, simile a quello per le tagliatelle. Raccoglietelo a palla, avvolgetelo dentro un panno e lasciate riposare per una mezz'ora.

Per il ripieno, lessate le patate mettendole in acqua inizialmente fredda quindi pelatele e schiacciatele con una forchetta in modo da ottenere un passato leggermente granuloso. Tritatela cipolla e fatela appassire dolcemente nel burro quindi scartate la cipolla e unite al passato di patate solo il burro aromatizzato.

Unitevi anche lo zucchero, la cannella, la menta e il prezzemolo tritati, il brandy, sale e pepe. Stendetela pasta in un foglio sottile e ritagliate dei dischi di 6 cm di diametro. Ponete al centro di ogni disco un cucchiaino di ripieno, richiudete il disco a metà premendo bene formando una piccola piegatura verso l’interno [una specie di piccolissimo orlo] che è la chiusura tipica dei cjalzons friulani.

Lessateli in abbondante acqua salata in ebollizione, scolateli e conditeli con il burro, rosolato a color nocciola e la Ricotta Santa Lucia. Presenti nella cucina friulana fino dal tardo medioevo, i cjalzons sono uno dei piatti simbolo di questa regione.

Fino a non molti anni fa erano una pietanza riservata alle grandi occasioni e ogni località si distingueva per un ripieno diverso: con le patate, con le erbe spontanee, con gli spinaci, con frutta e confettura, con pane nero e formaggio, con la frutta secca.

Questi ripieni, ancora attuali, sono comunque sempre di magro e hanno in comune sapori dolci e speziati, retaggio delle tradizioni mitteleuropee del Friuli.

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