Cucina tipica friulana
I momenti storici che ha attraversato questa regione ne hanno determinato fortemente il patrimonio gastronomico di cui si vanta oggi. Le influenze delle dominazioni dei veneziani hanno segnato in maniera particolare le abitudini dei cittadini friulani. Gli abitanti del Friuli hanno preferito ad altri cereali le coltivazioni di mais che furono introdotte originariamente dai veneziani e che risultavano essere quelle maggiormente produttive.
Sempre al commercio dei veneziani si deve l’uso del baccalà, molto apprezzato anche per la possibile lunga conservazione. Un piatto tipico è il baccalà alla triestina, fatto con la polpa lessata del baccalà cotta in forno con: burro, panna, pangrattato, pasta di acciughe, pepe e prezzemolo. Bisognerà invece aspettare tempo prima dell’ingresso nelle cucine friulane delle patate e poi del pomodoro. Antiche sono le pietanze come la “Zuppa di Grado” o “boreto alla Graisana” che è una tipica zuppa di pesce, in prevalenza rombo, che probabilmente risale ai tempi del Medioevo per l’abbondante uso di pepe e la mancanza del pomodoro.
Prosciutti e salami
Con il petto dell’oca si preparano salumi, speck, prosciutti crudi e cotti. Prodotti tipici friulani sono anche il petto d’oca affumicato a freddo e il “porcaloca” che è un insaccato di carne di oca mista a quella di maiale. Salumi e prosciutti rappresentano i piatti freddi della tradizione friulana, che fungono da antipasto o come piatto da consumare fuori pasto. Dal gusto decisamente forte, si ricorda il “Salam tal aset” che è il salame fresco cotto nell’aceto con la cipolla.
Primi piatti
La “paparot” è una minestra di polenta e spinaci, uno dei piatti tipici più antichi del Friuli.
La “Jota” è una minestra tipica triestina a base di crauti o rape, fagioli e patate, insaporita con la carne di maiale affumicata e con un ingrediente addensante come la farina di mais o di grano, oppure il latte. Nel Friuli si preparano altre minestre tipiche preparate con cereali, verdure, orzo e fagioli o la classica minestra di pasta e fagioli.
La “Sùf dal Val di Guart” è invece la zuppa di zucca della valle di Gorto, che viene preparata setacciando la zucca lessata e facendola cuocere con il latte e la farina di mais, mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi fino a diventare una crema.
In epoca recente si sono diffuse le preparazioni più semplici e veloci. Degli esempi sono: i risotti con la salsiccia o con le erbe aromatiche, come il risotto allo “Sclopìt” o erba di Sileno, quelli con le verdure tipo asparagi, gli gnocchi di pane o di patate e gli gnocchi ripieni di susine, che sono tipici di Gorizia e Trieste. Ci sono inoltre i “blecs” friulani, una pasta fatta in casa che assomiglia ai maltagliati e impastata con farina di grano saraceno e farina bianca; si condiscono con la farina di mais tostata nel burro, il Montasio e la ricotta affumicata grattugiati.
Secondi piatti
Contorni
Il “frico” è una pietanza golosissima, simbolo del Friuli. E’ a base di formaggio, patate e burro simile a una frittata senza uova e può essere morbido o friabile. Quello friabile è fatto con solo formaggio, solitamente il Montasio, e fritto in olio bollente, mentre quello morbido è fatto con le patate e le cipolle. Il frico ha origini lontane, al tempo in cui le donne, prima di portare gli animali al pascolo, lasciavano gli avanzi del formaggio in una padella sul fuoco.
Tra i contorni più saporiti ci sono anche il “pasticcio di radicchio di Gorizia” e le “patate in tecia”. Il radicchio di Gorizia è una specie particolare dalla forma somigliante a una rosa, di colore rosso e con striature più chiare, che è stata selezionata negli anni per volontà dei suoi coltivatori. Il pasticcio è un tipo di lasagna condita con formaggio Montasio e radicchio stufato con altre verdure miste tagliate a julienne come: carota, cipolle, porro e zucchine. Le patate in tecia, cioè in teglia, sono patate lesse e schiacciate fatte rosolare nella cipolla soffritta fino a che non si forma una crosticina dorata.